lunedì 14 maggio 2012

Mito e Tradizione

Il Fr:. F.A. mi scrive:


Prima che l’uso della ragione si affacciasse nel mondo, l’uomo aveva necessità di rapporti con la comunità di uomini e la Natura.

Il legame con la comunità veniva instaurato grazie ad una prassi, che sarebbe diventata Tradizione ed infine cultura. Proprio perché soggetta all’identità dell’uomo, poteva facilmente cristallizzare o peggio scomparire sotto i colpi di una cultura dominante straniera.

Più difficile apparve instaurare un rapporto proficuo con la Natura, perché diversi erano i fenomeni naturali difficili da comprendere. Vennero in aiuto le varie religioni, che utilizzarono i miti  per spiegare e motivare l’incomprensibile. Ad esempio, l’uomo sapeva che occorreva la pioggia perché gli alberi fruttificassero e il dio della pioggia divenne anche simbolo della fertilità terrestre. L’uomo non si limitò a comprendere i fenomeni, volle provare ad influenzarli con dei riti propiziatori, che non sempre apportavano buoni risultati.



Ciò che unisce la Tradizione ed i Miti è che entrambi servono a dare risposte all’esigenze personali dell’uomo e collettive della comunità, e come tali diventano proiezioni dell’inconscio. Ripetere un aspetto della Tradizione e celebrare un rito diventano strumenti per relazionarsi con l’inconscio.



Anche la Massoneria usa la Tradizione ed i Miti. Anche la Massoneria li considera strumenti per dare risposte alle nostre domande, li usa per soddisfare l’esigenze personali e collettive, ma con un fine diverso perché il Massone ha necessità di relazionarsi con i fratelli (comunità) e con se stesso (Natura). Per farlo usa il rituale che mescola la Tradizione ai Miti, cioè rinnova quegli atti ed accadimenti che servono alla conoscenza del Mito, della conoscenza stessa necessaria per raggiungere il nostro inconscio e favorire la nostra perfezione. In questo senso, durante il rituale il Massone viene proiettato in un momento sacro in cui quell’avvenimento e quell’atto vengono ripetuti. Se il rito prova ad influenzare l’esterno, il rituale serve ad influenzare noi stessi.

Senza fermarsi lì, perché il Massone vive di Tradizione anche fuori dal rituale, dove ogni suo pensiero, ogni sua azione, ogni barlume di lucidità devono sempre essere incanalati nel solco dettato dalla Tradizione, affinché mai si parli di posteri, al massimo di presente.  



Storicamente, inoltre, se la ragione della filosofia greca ha rotto la sacralità del Mito, nella Massoneria la ragione ha preservato il  Mito, considerandolo assieme ai simboli uno dei tanti strumenti per perfezionare noi stessi. Anche perché è consapevole che il Massone vive tra due mondi. Se nel Tempio potrà utilizzare i miti della Mitologia, nel mondo profano userà la ragione per distinguere. Infatti, al di fuori del Tempio, il Mito assume un significato diverso. È Mito ciò che è irraggiungibile, quindi esattamente l’opposto di quel che accade all’interno del Tempio. Così per la Tradizione. Nel mondo profano, la Tradizione è sinonimo di vecchiaia e di stantio, all’interno del Tempio il Massone è per definizione Tradizionale, perché su di esso si sono stratificati secoli di storia che rappresentano guida e bastone in ogni suo gesto.




domenica 15 aprile 2012

Perchè?

 
Al ritorno del M.V. C.B.
Ad una promessa fatta al M.V. N.D.


....Perchè?....

Spesso i fratelli si aggirano nei templi sparsi per il mondo osservando più volte i simboli disegnati, meglio, scolpiti, su quelle sacre (sacer, intoccabile) mura, il più della volte però conoscendo e cogliendo solo la "pelle" che riveste quelle arcane figure.
L'etimologia della parola simbolo deriva dal verbo greco sumbolon, mettere insieme: infatti il simbolo non è che una sintesi, la sintesi di un' idea, di un concetto che è divenuta forma, cioè si è realizzata nella materia, è stata plasmata.
Ricordate, cari fratelli, Platone quando scrive di un mondo delle idee- cause ed un mondo delle copie-effetti: ecco il simbolo non è che la punta dell' iceberg idea nata nel mondo delle idee-cause che produce i suoi effetti ma solo se essa è conosciuta nella sua interezza divina, cioè se si conosce la restante parte dell'iceberg, quella più profonda e sommersa.
Il mio rammarico è che la maggior parte di noi fratelli oggi conosce solo quella punta che non è altro che un'eco di un'idea infinitamente più grande che affonda le sue radici nell'"iperuranio Platonico" ovvero, per usare un termine improprio, nei cieli.
Quest'oggi, il mio primo "perchè" sarà dedicato al grembiule massonico, paramento in origine molto sacro, oggi relegato a simboleggiare solo la purezza ed il lavoro massonico, unitamente al guanto.
La storia del grembiule si perde nella notte dei tempi, la sua esistenza documentata risale all'antico egitto, quale "paramento" dei sacerdoti officianti;
il grembiule, parimenti al cordone, è il limite che divide, si posizionerebbe all'altezza del pube, la parte "bassa" dalla parte "alta" dell'uomo; cioè i genitali ed gli arti inferiori simboleggianti tutto ciò che è sensibile, dal busto e dalla testa identificanti la nostra essenza più pura:
i nostri grembiuli sono in parte bianchi di base,purezza, ma si arricchiscono di altri colori fino all'oro, colore che indicherebbe l'avvenuto ascenso spirituale.
Voglio precisare però che questo suo "compito" di delimitare non è una funzione "punitiva", anzi è tutt'altro, esso aiuta ad equilibrare i due "elementi" del nostro essere.
Cari fratelli l'Universo è equilibrio, cioè amore, cioè giustizia; l'equilibrio è rappresentato sopratutto dal cerchio, ricorda il disco solare, la bilancia della giustizia che è costituita da due archi, o mezze sfere, appese ad una struttura portante, che non sollecitate sono in perfetto equilibrio!
L'EQUILIBRIO bisogna perseguire!
Ma le nostre scelte per non essere sterili hanno bisogno di ricerca, ricerca delle nostre origini; studiate al resto penserà il vostro Io!!!
Semper ad maiora
Fr 3 G.F.

venerdì 30 marzo 2012

La via iniziatica vista da un Compagno d'Arte


Considerazioni sulla Via Iniziatica

Maestro Venerabile , eccellentissimi Maestri all’oriente , Fratelli fra le colonne.

Questa sera la Fratellanza Universale cui siamo stati chiamati a fare parte si è arricchita di due nuovi fratelli che nel disegno del G.A.D.U. erano già stati destinati a tale chiama , perché è sempre utile sottolineare si E’ chiamati a fare parte della fratellanza muratoria .

Da umile e perenne apprendista continuamente teso al perfezionamento delle mie percezioni sensoriali , cognitive e spirituali, ho rivissuto ora e posso capire la confusione  che regna nella mente dei nuovi iniziati e vorrei con il permesso di Voi Maestri e dei miei Fratelli cercare di dare qualche notizia affinchè oltre alla confusione ed all’eccitazione della serata resti nel ricordo qualche  utile cognizione  ad un corretto istradamento sulla via iniziatica testè intrapresa.

Non a caso ho parlato di via iniziatica , in quanto la Massoneria pur avendo molte similarità ad un culto religioso , non lo è.

Certo professiamo il rispetto per il G.A.D.U.  giuriamo e eseguiamo i lavori di loggia con la necessaria presenza del libro sacro , anche questo  luogo si chiama tempio ma esso pur avendo forma fisica è solo uno strumento di perfezionamento e comunicazione non luogo di cerimonia , ed anche per tutti questi motivi non siamo religione .

A tal proposito è necessario marcare  la differenza fra Misticismo ed Iniziazione .

Il misticismo è tipico delle religioni in particolare di quella Cattolica ed è una modalità d’interazione che potremmo definire “Statica o Passiva” in quanto il credente assume e riceve supinamente ciò che gli si presenta senza sforzo e senza che il suo essere aggiunga nulla.

L’Iniziazione e il Cammino Iniziatico sono cose diverse , esse sono certamente dinamiche in quanto appartiene all’individuo l’iniziativa di una realizzazione che persegue metodicamente sotto un controllo rigido ed incessante che potrà giungere anche al superamento delle proprie iniziali capacità .

Ne consegue che misticismo e via iniziatica non possono essere perseguite contemporaneamente .

 Si fa forte quindi il concetto di apprendistato , di istradamento , instradamento che è già stato vissuto da voi cari fratelli con i viaggi precedenti al giuramento , viaggi vissuti al buio come al buio dovevano muoversi coloro che avevano deciso di ascendere alle scuole iniziatiche egizie e pitagoriche .

Durante il loro periodo d’apprendistato che durava , secondo le fonti dai 3 ai 7 anni essi vivevano in anfratti oscuri al buio muovendosi anche carponi senza relazionarsi e soprattutto senza parlare.

Giungendo da una vita colma di stimoli profani , essi conoscevano solo parte del mondo  e , come nel mito della caverna di Platone , essi avevano una conoscenza interiore limitata vedendo solo ombre e contorni del mondo e degli oggetti che li circondava , e soprattutto non avendo cognizione di cosa fosse la luce.

Luce intesa  sia come splendore dell’astro maggiore , ma altresì come concetto di elevazione massima cui tendono tutti gli animi perfetti.

Anche voi avete chiesto la luce , e come succede all’occhio abituato al buio , al momento dell’eliminazione della benda siete rimasti abbagliati. La luce vi ha colpito intensamente, tutti gli stimoli visivi vi hanno frastornato. Ecco , siete usciti dalla caverna per intraprendere questo nuovo cammino, nel quale il silenzio sarà il vostro compagno , il silenzio da mantenere nel tempio durante i lavori in loggia di modo che il vostro spirito e la vostra mente divenuti spugna e non distratti da altri pensieri  seguiranno con attenzione  ogni cosa , gesti , movimenti , posizioni, parole , perché ricordate la massoneria è soprattutto trasmissione orale della tradizione.

F.P. 2°

mercoledì 14 marzo 2012

Forma e Sostanza

Forma e Sostanza
 Le riflessioni determinate dalle tavole prodotte dai Maestri Venerabili e le parole dell’Ill.issimo fratello Oratore  hanno determinato dentro di me il sorgere di una domanda .Dobbiamo essere dei custodi ortodossi della forma e della tradizione Massonica oppure dobbiamo adeguarla  ai tempi?  Nella mente di inesperto Compagno dalla giovane età muratoria  i concetti scaturiti dalle discussioni con maestri più esperti nell’arte speculatoria ,uniti ai miei iniziali ed incompleti studi  ed alle mie esperienze profane mi hanno portato a  delle considerazioni.

La prima è relativa al concetto di forma,  da non confondere con il superficiale formalismo ma da legare alla sostanziale forma esistente in tutte le scienze ,tradizioni o conoscenze che viaggiano attraverso i secoli. Mi è oltremodo facile in questa sede affermare che è la forma conferita dal lavoro Massonico che rende la pietra squadrata diversa da quella grezza , così allo stesso modo la differenza morfologica si concretizza in una sostanziale modifica che se non presente renderebbe inutile il mattone privo di forma adeguata a partecipare all’edificazione dell’opera.

Quindi si concretizza il concetto che forma E’ sostanza.

Il rispetto delle forme e delle proporzioni identificano i nostri templi che posseggono orientamento , disposizione e composizione tramandate nel tempo per la necessità di cristallizzare in un luogo delle caratteristiche cosmiche tali da renderli e renderci più vicini al G.A.D.U. durante i lavori rituali, infatti da amante delle tradizioni ho vissuto gli ultimi cambiamenti alla ritualità dei lavori in loggia con immenso piacere .

Da questi frammenti d’osservazione nasce dentro di me la necessità di chiedere a voi , Maestro Venerabile fratelli miei , e ill’issimi Maestri all’Oriente , dobbiamo impegnarci ancora di più ?Dobbiamo rispettare ancora più rigidamente i precetti che regolano la nostra attività?Nel mio umile animo di ultimo apprendista sempre alla ricerca della luce della conoscenza credo di si , credo che la rigida osservanza dalle più elementari regole di comportamento ai concetti più sublimi, non acritica ma ragionante  poco polemica e costruttiva , sia l’arma ed il faro di guida che ci ha tracciato la strada nelle ere e che ci permetterà di procedere nel tempo differenziandoci da tutto ciò che è profano.

A Tal proposito mi piace portare a paragone fra noi ed il mondo profano l’idea filosofica , citata nel mio testamento ,nata dalla mente di Zygumd Bauman  sulla nascita nell’era globale della c.d. Società liquida , secondo cui si  contrappongono i concetti di solido e liquido come termine di paragone delle qualità del nostro mondo , assegnando alla solidità aspetti positivi , ed alla liquidità o informità aspetti negativi.

Anche qui il esplode la solidità  di una verità massonica coincidente con  l’affermazione profana , la quale tuttavia non tiene conto che altri , ovvero la nostra fratellanza globale hanno deciso di precorrere i tempi infrangendo barriere ed ostacoli religioso-culturale operando questa globalizzazione del bene nell’interesse dell’umanità tutta , forti di una solida tradizione regolata da disciplina e rispetto verso il landmarks che ci permette di penetrare ,non già come il liquido che non trova ostacoli  che rimane sempre informe ma che evapora senza lasciare traccia , come lo scalpello che , guidato dal G.A.D.U. penetra roccia o metallo donando forma e con l’ausilio degli altri strumenti dell’arte edifica cattedrali ardite dalle cui finestre può agevolmente penetrare la luce della grazia e della conoscenza  

F.P. 2°




giovedì 12 gennaio 2012

Sulla riservatezza

Il fratello F.P. mi ha scritto:

........ omissis


La massoneria con le sue nobili origini ha sempre esercitato una fascinazione su uomini di tutti i livelli sociali , ma ha anche continuamente lavorato per il bene ed il progresso dell’umanità, un lavoro che al modo dei maestri tagliatori di pietre ed edificatori di templi e di cattedrali si deve concretizzare con opere ed esempio , non con vuote parole, da qui la circospezione e la prudenza . Doti necessarie sia ad evitare l’autoesaltazione cosa sgradita sia alla forma che alla sostanza di ogni individuo , mentre la circospezione aiuta a riconoscere chi vorrebbe travisare concetti e nostre opere per assegnargli significati oscuri o sospetti.