mercoledì 14 marzo 2012

Forma e Sostanza

Forma e Sostanza
 Le riflessioni determinate dalle tavole prodotte dai Maestri Venerabili e le parole dell’Ill.issimo fratello Oratore  hanno determinato dentro di me il sorgere di una domanda .Dobbiamo essere dei custodi ortodossi della forma e della tradizione Massonica oppure dobbiamo adeguarla  ai tempi?  Nella mente di inesperto Compagno dalla giovane età muratoria  i concetti scaturiti dalle discussioni con maestri più esperti nell’arte speculatoria ,uniti ai miei iniziali ed incompleti studi  ed alle mie esperienze profane mi hanno portato a  delle considerazioni.

La prima è relativa al concetto di forma,  da non confondere con il superficiale formalismo ma da legare alla sostanziale forma esistente in tutte le scienze ,tradizioni o conoscenze che viaggiano attraverso i secoli. Mi è oltremodo facile in questa sede affermare che è la forma conferita dal lavoro Massonico che rende la pietra squadrata diversa da quella grezza , così allo stesso modo la differenza morfologica si concretizza in una sostanziale modifica che se non presente renderebbe inutile il mattone privo di forma adeguata a partecipare all’edificazione dell’opera.

Quindi si concretizza il concetto che forma E’ sostanza.

Il rispetto delle forme e delle proporzioni identificano i nostri templi che posseggono orientamento , disposizione e composizione tramandate nel tempo per la necessità di cristallizzare in un luogo delle caratteristiche cosmiche tali da renderli e renderci più vicini al G.A.D.U. durante i lavori rituali, infatti da amante delle tradizioni ho vissuto gli ultimi cambiamenti alla ritualità dei lavori in loggia con immenso piacere .

Da questi frammenti d’osservazione nasce dentro di me la necessità di chiedere a voi , Maestro Venerabile fratelli miei , e ill’issimi Maestri all’Oriente , dobbiamo impegnarci ancora di più ?Dobbiamo rispettare ancora più rigidamente i precetti che regolano la nostra attività?Nel mio umile animo di ultimo apprendista sempre alla ricerca della luce della conoscenza credo di si , credo che la rigida osservanza dalle più elementari regole di comportamento ai concetti più sublimi, non acritica ma ragionante  poco polemica e costruttiva , sia l’arma ed il faro di guida che ci ha tracciato la strada nelle ere e che ci permetterà di procedere nel tempo differenziandoci da tutto ciò che è profano.

A Tal proposito mi piace portare a paragone fra noi ed il mondo profano l’idea filosofica , citata nel mio testamento ,nata dalla mente di Zygumd Bauman  sulla nascita nell’era globale della c.d. Società liquida , secondo cui si  contrappongono i concetti di solido e liquido come termine di paragone delle qualità del nostro mondo , assegnando alla solidità aspetti positivi , ed alla liquidità o informità aspetti negativi.

Anche qui il esplode la solidità  di una verità massonica coincidente con  l’affermazione profana , la quale tuttavia non tiene conto che altri , ovvero la nostra fratellanza globale hanno deciso di precorrere i tempi infrangendo barriere ed ostacoli religioso-culturale operando questa globalizzazione del bene nell’interesse dell’umanità tutta , forti di una solida tradizione regolata da disciplina e rispetto verso il landmarks che ci permette di penetrare ,non già come il liquido che non trova ostacoli  che rimane sempre informe ma che evapora senza lasciare traccia , come lo scalpello che , guidato dal G.A.D.U. penetra roccia o metallo donando forma e con l’ausilio degli altri strumenti dell’arte edifica cattedrali ardite dalle cui finestre può agevolmente penetrare la luce della grazia e della conoscenza  

F.P. 2°




1 commento:

  1. La Verita’
    La Verità è un elefante al buio. Immaginiamo di non avere alcuna idea di elefante, di non averlo mai visto, di non averne mai sentito parlare, quindi di non avere non solo nulla presente ai sensi, ma anche niente di concettuale. Una decina di persone, tutte ignoranti allo stesso modo in fatto di elefantinità, si ritrovano bendati in una stanza buia, per vivere la loro prima esperienza di conoscenza: un elefante sarà fatto entrare nella stanza e loro potranno toccarlo per tentare di farsene un'idea. Così accade. L'elefante entra, ed ognuno cerca di "impossessarsi" del concetto di elefante. Quando l'elefante viene fatto uscire si tratterà di capire, tutti insieme (tolte le bende ed accesa la luce), cosa questo benedetto elefante sia. L'unico metodo per tentare di ottenere qualcosa è mettersi attorno a un tavolo e condividere ognuno la propria esperienza. Allora vediamo: che cosa è un elefante? Chi ha toccato la zampa lo descriverà come qualcosa di simile ad una colonna. Chi ha toccato la coda penserà più a una corda. Molti presenteranno una certa ruvidezza della sua pelle. Posizione che non convincerà del tutto chi avrà toccato le zanne e che proverà a dire, invece, che l'elefante è qualcosa di simile ad un corno. Nessuna di queste verità parziali potrà essere assolutizzata. L'ele¬fante non è una colonna, né una corda, né un corno. Ma sommando tutte le nostre informazioni noi avremo non l'idea di elefante ma qualcosa che ci si avvicinerà. Ecco, per un massone, che cos'è la Verità. Qualcosa a cui tendere teleologicamente, come il Dio del Libro lambda di Aristotele. Un atto puro. Ma che non possediamo. Non dobbiamo lasciarci spaventare dai termini. Questa Verità così definita è quella che, più propriamente, si chiama segreto. Qualcosa da cercare. Che continuamente ci sfugge. In questo senso la Massoneria è una società segreta. A carattere iniziatico. Da"Filosofia Massonica" di M.Cascio

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